Actv (o acitivù o acni o azienda) è sinonimo di trasporto pubblico a Venezia e significa azienda consorzio trasporti veneziano. Nata come gestione comunale nel 1903, allora si chiamava Acni per poi divenire Acnil nel 1930 e Actv nel 1978. Qui di seguito parlerò di Actv Venezia, di tutti quei personaggi che compongono il grande circo del trasporto pubblico su imbarcazioni nella nostra laguna. Con la speranza di non offendere nessun lavoratore.
Il primo contatto con “l’azienda” lo si ha alla biglietteria per poi proseguire a bordo con i marinai, piloti e capitani, controllori ecc.
Una nota a parte sono le “donne dell’Actv”: figura relativamente nuova nell’ambiente. Guidano, legano le corde, e sono alle biglietterie. Diventata spa l’Actv obbliga il personale femminile a sorridere a malavoglia (uguale al sorriso costruito dei dipendenti dei Mc Donald’s) anche ai turisti più antipatici. I veneziani alzano le spalle con un sorriso amaro pensando dentro di loro: “non dura, non dura”. In una biglietteria alla Giudecca, dove la gente é più vera che al “centro”, una vecchia verace, vedendo una negra in biglietteria, ha detto: ” ma non c’e nessuno qui? Vedo tutto nero, scusa vecio ”.
1° PERSONAGGIO: Il bigliettaio (in veneziano “el biglieter”). Maschio, età media, bruno e con la faccia da Fred Buscaglione. Cambia espressione, assumendo uno sguardo assente, da sordomuto sovrapensiero, una specie di foto tessera, soprattutto quando la calca ai pontili si fa più opprimente e il caldo soffocante. Se poi qualcuno si dimostra frettoloso e lo rimprovera si trasforma in una persona severissima con quell’ espressione da Mosè quando sgrida gli adoratori del toro sacro.
2° PERSONAGGIO: Il marinaio (in veneziano “el mariner”). Di solito abita a Chioggia o Pellestrina (come quello che conduce il vaporetto) e pronuncia le fermate con il suo particolare dialetto mettendo in difficoltà il veneziano stesso. Figuriamoci il turista. Il più delle volte è simpatico ma, ogni tanto, con le sue buone ragioni, si arrabbia con qualche cliente maldestro. E’ lui che si prende tutte le colpe per ritardi, scioperi, vaporetti troppo pieni di turisti eccetera (lui e il sindaco). Spetta a lui mimare quel senso di estremo dispiacere quando il vaporetto parte lasciando a terra il veneziano caracollante.
3° PERSONAGGIO: Il capitano (in veneziano “capitano”). Titolo nobiliare che indica quella persona che conduce l’ imbarcazione. E’ lui che decide se partire con la nebbia o no (radar costosissimi dovrebbero comunque aiutarlo) anche se i veneziani si ricordano che una volta i vaporetti navigavano sempre e con qualsiasi visibilità anche senza radar pena vari cazzotti in viso al capitano. A lui il compito di decidere se un pacco ingombrante può entrare in vaporetto o no. Il possessore del pacco, se lui fa cenno di no con la testa, dovrebbero insistere mostrando una faccia triste e impotente. Il trasporto dovrebbe riuscire sicuramente se si è sudati, anziani, muscolosi e incazzati.
4° PERSONAGGIO: Il controllore/i ( in veneziano “el controeor/i”). Personaggio odiatissimo da tutti i veneziani (patrizi e plebei). Di controllori ce ne sono di due tipi: quelli che controllano il movimento dei mezzi e quelli che controllano chi ha fatto il biglietto. Lasciando perdere logicamente i primi, i secondi viaggiano in coppia o in tre e nelle ore più insolite. Talvolta vengono preceduti, come un crescente di brezza prima di una tempesta, dal marinaio che domanda inspiegabilmente se tutti sono a posto con il biglietto. E qui ci si tasta in tasca, in borsetta e si comincia a sudare. Poi, come rapaci silenziosi, calano sui viaggiatori con il loro sguardo assente, ma stranamente penetrante. Il passeggero senza biglietto o abbonamento è un giovane che vuole dimostrare di essere troppo adulto e che non sopporta di pagare alcuna cifra per essere trasportato da una riva all’ altra o la vecchietta che comunque vuole risparmiare e che pensa di farla franca pretendendo comprensione. Il controllore non perdona mai. Il “portoghese”, allora, messo alle strette, inizia il solito rituale: viso paonazzo, bestemmioni, scuse più insolite ed impossibili. Solo ad una persona non è concesso di pagare il biglietto: a quello che promette di spaccare il culo al controllore. Una legge di un milione d’ anni.
5° PERSONAGGIO: “lo stagionale”. Il giovane che va e viene nell’azienda. Lo vedi per un po’ di tempo, sparisce per un’altro po’ e poi ritorna. I modi di fare sono quindi dei più vari e imprevedibili anche perché lo stagionale non è Actv al 100%.
6° PERSONAGGIO: “quello che pulisce il vaporetto”. Fa aspettare le persone che devono salire e non possono farlo perché lui sta pulendo facendo innervosire la 2° e 3° fila che non vedono e non possono capire perché la fila non parte.
7° PERSONAGGIO: “quello che pulisce gli imbarcaderi”. Personaggio schivo, errante, silenzioso, fumatore di sigarette. La mascotte dell’ Actv. Innocuo.
8° PERSONAGGIO: “le veline”. Nuovi personaggi, per il 99% di sesso femminile che, presenti dal 2003 all’entrata di certi imbarcaderi, domandano agli utenti il biglietto o l’abbonamento. Utili ai foresti a cui domandano cose inerenti al viaggio da intraprendere e utili alle vecchiette a cui domandano, visto l’obbligata spigliatezza e l’obbligata simpatia richiesta all’atto del contratto, molte altre cose tipo ricette culinarie, opinioni su guerre ed eutanasia si eutanasia no. Poco utili ai pendolari nostrani che vanno sempre di fretta per andare a lavorare e che trovandosi sempre il vaporetto pieno di zombie ungheresi devono per forza perdere il vaporetto. In questo caso nemmeno la bestemmia più veneta possibile induce alle Veline di demordere nel domandare l’abbonamento anche a loro con l’ovvia decantazione del rosario in lingua volgare non propriamente latina.
Ma i tornelli servono?
Questo è il commento di alcuni visitatori di Venessia.com sui nuovi vaporetti dell’Actv.
Anonimo: na merda….speremo che vada a fondi.
Luca: veramente na cagada el par un missie.
Gino: tutti dentro a respirar e scorese dei turisti.
Andrea: serve per fare pisciare le donne in piedi.
Toni: Ma come xe che no i go ancora visti.
Enver: boja dindio. i se crede de essar nel mississippi.
Pippoberto: Secondo mi chi eo ga’ disegna’ gaveva na’ diarrea fulminante.
Paul: ga da averlo inventà no scarparo del Brenta in bala tronca.
Noel Gallagher: In my opinion: it’s a shit!!
Aleluca: el plana?????voemo soeo patanee.
Tober: Fa cagare!!!!! A.C.T.V. in fiamme!!!
Lara: na pantegana in acqua!!son solidale con i veneziani!
Nikola: Tanto no pago mai el biglietto!
Zarmo: cassa a fondi sta scoassa!!!!!!!!!!
Bidellozen: Go dovesto interpretarlo ,xe arte povera!!
Berto: Brutto el xé brutto, ma se el xé adatto par el Rio Novo va ben. L’IMPORTANTE XE CHE EL SIA PUNTUAL!
Berto 2: Mi morti che tubercolo!
Tommaso: no se podaria usàr ‘na bea chiatta come quea dee scoasse? tanto dentro se stà tutti schinsai e spussoenti nea stessa maniera… w el leon!!!
Cecco: Una supposta che galleggio? ma dov’è che vuol infilarsi?
Michele: brutta imitasion dell’alilaguna. vorria ma no posso. chissà che non vada mai in funsion un bel verde diarrea – metteo aea Certosa-Vignoe vecie.
Ciccio: i podaria cassarseo tutto quanto in cueo.
Anonimo: Co sti batei novi l’Actv casca sempre più in basso: prima ea motonave ORENDA.
Moreno: che el sia beo va ben ma el ga l’ aria condisionada ;el riva puntual : ghe se anca el bar.
Guido: el ghe someia ai pesi siuro del fiume po’.
tonyfajarina: ‘na gran putanada – evviva i marsi dell’ACTV.
Alan Ford: gran bel battello! vorrei sapere se le precedenti critiche appartengano ad architetti .
Anonimo: Il motoscafo 230 è stato creato con l’intento di usufruirlo nei tratti di navigazione che comprendono anche il rio novo e quello delle guglie!!!! C’è un problema però, nel rio delle guglie al mattino transitano vari natanti di vario genere, dai topi alle barche che poi vengono ormeggiate irregolarmente in doppia fila!! Detto questo faccio presente che solitamente i motoscafi “normali” soprattutto al mattino in rio ci passano appena, figuriamoci questo che è più lungo e più largo!!!! Non lo vedrete molto in giro, l’unica cosa positiva è che viene spinto da 2 motori!!! Insomma non serve a niente!! Soldi spesi al vento!! Ma niente paura, tra un po’ vedrete che aumenteranno le tariffe dei biglietti!!!!! Probabilmente con gli stessi fondi sarebbe stato costruito più di un motoscafo tradizionale!!!!!
Davide: na bea cagada!! comunque ACTV = merda.
Lupin III: Manca e careghe davanti per vardar el Canal Grande e quel verde vomito fa schifo!!! Speremo che el vada in seca in bacan cussì eo trasformemo in chioscheto per ‘sto istà!!!
Marieto Goma: Beooooo!!!! Me par na savata dea De Fonseca!!! Vergogna!! A.C.T.V. = A.ssociazione C.retini T.este V.uote.
Papo: I BATEI I SARà ANCA BEI Xò ME STA SUE BAE CHI CHE AVORA.
Uti: El ga do motori? Par dove andar? Mejo sarìa che ‘sti quatro pirati dell’ ACTV rispetasse i orari!
PS: come quasi tutto il testo di questo sito le cose sono state scritte a partire dal 2000 in poi.
Piccolo vocabolarietto Actv:
a: avanti/indrìo: (avanti, indietro) manovra per indietreggiare o avanzare detta dal marinaio al capitano quando sbaglia l’approdo.
b: barcarizzo: porta d’ ingresso al mezzo Actv.
bitta: bitta.
c: caìgo: nebbia.
capitano: capitano.
chei cani dei to morti: espressione rivolta ad un dipendente inadempiente.
corda: cima.
d: doppia: percentuale di velocità usata da tutti i mezzi dell’ Actv per riuscire a rispettare gli orari.
e: end of journey: fine corsa. Voce metallica che si sente da qualche altoparlante in qualche vaporetto che annuncia le fermate.
g: gabina: sarebbe la cabina o meglio la parte al riparo del motoscafo (quella giù dei 4 scalini) e dove la gente non vuole entrare intasando il passaggio. Il perché di quel senso di claustrofobia istantanea è dovuto dalla paura che ha il turista, ma anche molti veneziani, di rimanere bloccato e di non poter scendere più dal mezzo per tutto il resto della vita o perlomeno fino a quando il vaporetto non abbia più gasolio in serbatoio.
m: mariner: marinaio.
n: ‘ndemo: andiamo. Con lo sguardo rivolto verso la prua o verso l’ infinito il marinaio invita il capitano ad iniziare la corsa lasciando a terra la persona che corre pensando di salire per tempo.
next stop: prossima fermata. Voce metallica che si sente da qualche altoparlante in qualche vaporetto che annuncia le fermate.
o: obliterar: obliterare. Timbrare il biglietto.
p: pìcoeo: piccolo. Il vaporetto più piccolo (motoscafo) che vedete a Venezia. C’è quindi “el batèo” o vaporeto o “el grando”.
s: samarco: indica la fermata di S. Marco, giardini napoleonici e S. Zaccaria.
t: troncetto: tronchetto detto con pronuncia americana.
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Numero 2850
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