START | Venezia | Mussatti/chironomidi

 
Vengono recepiti da 4 dei 6 sensi: li vediamo, li ascoltiamo, li sentiamo nella pelle e ne captiamo l’ arrivo. Sono magri magri, le spalle tirate su e le gambe a stecco. Gli studiosi dicono che hanno una vita breve di un giorno ma tanti giurano che girano per la casa, e specialmente nella camera da letto, per 2 o 3 giorni: “E’ sempre lui, lo so…”. Dicono anche che solo le femmine pungono, ma questo non risolve il problema, anzi, dopo anni di femminismo e di acquisizione del diritto della donna, ci mettono sulla punta della lingua frasi del tipo: “…e ciò, te pareva?!”.
Il chironomide è un nome difficile, ma oggi qualsiasi veneziano giovane o anziano, a forza di leggerlo sui giornali, lo ha imparato e non lo ha nemmeno tradotto in dialetto (come non ha tradotto il termine “obliterare”) anche se qualcuno lo chiama “mussatto”. Col mussatto di antica memoria una differenza c’è: il chironomide è più numeroso e più insistente.
E adesso vediamo i diversi tipi di chironomide. Sono tutti neri e tutti uguali ma si differenziano dal carattere.
Normali da strada. Solitamente si attaccano sulla pelle o sulla camicia nuova bianca o di colore tenue e si lasciano morire restando immobili fino all’ impatto con la nostra manona. Di loro resterà solo una specie di piccolo tribale nero permanente.
Da soffitto. Si riuniscono numerosi tutti con la testa all’ ingiù preferibilmente nei soffitti alti, formando dei radi pixel immobili, e difficilmente si possono uccidere con la scopa e lo straccio.
Da soffitti bassi. Come i precedenti con la differenza che si possono uccidere con lo straccio lasciando comunque un ricordo strisciante che non verrà pulito se non con la prossima dipintura alla casa. Tra di loro c’è lui: il più scaltro, il più vivace e il più grosso. Quando lo avvicini scappa via facendo poca strada perché ha appena pasteggiato con il tuo sangue e quindi fa fatica a muoversi per il peso che deve portare.
Gli irrequieti. Sono quelli che si muovono in continuazione come agenti di borsa verso la chiusura delle contrattazioni o come i ricchi negozianti di Rialto quando vedono tanta gente e c’è poco guadagno. Questo tipo di chironomide preferisce le ore notturne e entra nelle orecchie della gente. Apri la luce e non c’è, la chiudi e c’è.
Chironomide da parabrezza. Considerando piazzale Roma (il nuovo ingresso di Venezia) parte integrante dell’ isola si può affermare che il chironomide da parabrezza esiste solo in questa zona. Infatti a piazzale Roma circolano autoveicoli che scontrandosi con i numerosi “nostri” danno al conducente una sensazione simile a quella di un alcolizzato quando ha una crisi e vede i puntini. Figuratevi la densa crema che si forma davanti a voi quando tentate di pulire con un colpo di tergicristallo.
Il chironomide delle isole. Per ultimo ho tenuto il “chironomide delle isole” che è il più odiato. A Venezia le isole sono chiamate tutte quelle che non sono propriamente l’ isola di Venezia. Arrivano a sciami biblici e, come il cane che sente il terremoto, ne percepiamo l’ arrivo. Arrivano sempre al crepuscolo e permangono per mezz’ora, un’ ora. Continuano l’ azione anche dopo ma solo vicino a fonti luminose. E poi basta.
A Venezia ci sono anni che, complice il caldo e il proliferare di qualche particolare vegetazione, sono più numerosi rendendo perfino difficile il passaggio vicino ai lampioni alla sera per non parlare dentro i vaporetti e negli imbarcaderi. Come combatterli? Le solite zanzariere, zampironi, citronelle, geranei, luci blu elettrificanti, messe nere e un sano ddt.
 
NB: l’articolo, come tanti, è stato fatto nei primi anni del 2000. Adesso, dopo 20 anni, di mussatti non se ne vedono come in quei anni ma se andate nelle isole in mezzo all’erba…
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